L’attesa è finita per tutti i titolari di Buoni fruttiferi postali, dal 3 aprile alcune cose sono cambiate.
Una delle forme più diffuse e comuni di risparmio è rappresentata dai Buoni fruttiferi postali, uno dei prodotti di investimento finanziario proposti da Poste italiane. Si tratta certamente di uno strumento sicuro, garantito dallo Stato e con rendimenti certi e prevedibili nel corso del tempo. Come noto ci sono tipologie di Buoni tra le quali scegliere quelle più adatte alle proprie esigenze e disponibilità economiche.

– leccomilano.it
Dal Buono indicizzato all’inflazione italiana al Buono dedicato ai minori, dal Buono soluzione futuro al Buono quattro anni plus le opportunità non mancano per investitori e famiglie che intendono far fruttare i propri risparmi senza rischi. Ora dal 3 aprile un’importante novità riguarda i titolari di questo strumento finanziario.
Cosa cambia per i possessori di Buoni fruttiferi
La notizia era attesa da molti possessori di Buoni: dopo molti mesi dall’annuncio iniziale finalmente i Buoni fruttiferi postali fino al valore complessivo di 50mila euro sono fuori dal calcolo dell’ISEE familiare. In particolare sono esclusi dalla Dichiarazione sostitutiva unica per il calcolo ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente).

Dall’INPS arriva la conferma dell’avvenuto cambiamento a partire dal 3 aprile appena trascorso, con un ulteriore importante precisazione. Per quanto riguarda l’accesso alle prestazioni agevolate che dipendono proprio dall’ISEE, le DSU già presentate per l’anno in corso restano valide fino alla loro naturale scadenza. Rimane la possibilità di richiedere una nuova attestazione ISEE con le variazioni introdotte.
Si possono escludere così i Buoni fruttiferi postali posseduti fino a 50mila euro e aggiornare la propria attestazione con la novità normativa. Quindi i Buoni fruttiferi, insieme agli altri titoli indicati dalla legge, fino a 50mila euro non hanno più peso sull’ISEE familiare e modificano la situazione del patrimonio mobiliare dichiarato.
L’ISEE quindi può diminuire per molte famiglie con un progressivo aumento delle spese per lo Stato dovuto all’incremento delle prestazioni agevolate erogate. Infatti l’importo di molte prestazioni è connesso proprio al valore dell’ISEE dichiarato (basta pensare all’Assegno Unico e Universale), con il supporto economico che cresce alla diminuzione della DSU.
Per chi vuole modificare la propria posizione ISEE è quindi disponibile il nuovo modello aggiornato della Dichiarazione sostitutiva unica con le istruzioni per la compilazione del nuovo documento. Il modello esistente dell’ISEE resta invariato, ma come detto si deve intervenire sulla DSU. Con questo passo si applicano le decisioni perse con la legge di bilancio del 2024 e riconfermate con il DPCM numero 13 del gennaio 2025, concludendo la lunga vicenda.