Per quanto riguarda le partite IVA forfettarie arriva una importante novità da registrare che non è di poco conto. Si tratta di un qualcosa di significativo.
Il mondo che gravita attorno alle partite IVA è sempre difficile sia da capire che ancor di più da conoscere, dal momento che si tratta di una situazione che, nella stragrande maggioranza dei casi, implica una sorta di affanno continuo. Senza ovviamente mai trascurare il discorso relativo alla tassazione ed ai contributi da pagare, che rappresentano una autentica scura. Adesso, però, arriva una svolta non di poco conto ed un cambiamento davvero importante che riguarda in maniera specifica quelle forfettarie. Ma non solo.

Per chi non lo sapesse, ricordiamo che il regime forfettario è una sorta di sistema agevolato che riguarda coloro i quali producono un fatturato pari o inferiore a 85mila euro. Insomma, si tratta di una situazione che è in costante divenire ed in questo 2025 arrivano delle importanti novità che sono diventate ufficiali e che coinvolgono davvero tanti cittadini e contribuenti. Andiamo dunque a vedere di che cosa si tratta e che cosa bisogna sapere da questo punto di vista.
Partite IVA forfettarie, adesso cambia tutto per i Codici ATECO
Le novità in questione riguardano un aggiornamento importante che riguarda i codici ATECO che serve all’Italia per allinearsi agli standard europei NACE Rev. 2.1. In questo modo essi offrono una fotografia più accurata delle attività economiche emergenti. Vengono così introdotte nuove categorie, l’eliminazione di distinzioni e l’aggiornamento della tassonomia delle professioni. Tra le novità più importanti, è da registrare il fatto che viene annullata la differenza tra negozio fisico ed online, finalizzata ad adeguarsi ai tempi che cambiano.

Da questo momento in avanti, tutti i contribuenti dovranno utilizzare i nuovi codici ATECO per il 2025 per le dichiarazioni e gli atti fiscali. L’obiettivo è quello di ridurre la frammentazione del sistema, andando ad accorpare, come raccontato da BusinessOnline, alcune categorie ed a semplificare anche il processo di attribuzione dei codici. Si tratta di novità importanti soprattutto per le start-up e le Pmi che a volte sono in difficoltà nel trovare una collocazione precisa all’interno della vecchia classificazione.
Ovviamente questa novità andrà ad avere un effetto anche sugli obblighi relative a tasse e contributi. Per le Dichiarazioni dei Redditi 2024 e che andranno presentate a partire da aprile 2025, i contribuenti potranno indicare tanto i vecchi quanto i nuovi codici ATECO. Per alcuni lavori ed attività cambiano, con questa modifica relative a tutte le partite IVA, anche gli indici di affidabilità non di poco conto.