Assegno di mantenimento, come si stima il suo importo partendo da uno stipendio tra 1.500 e 2.000 euro al mese.
L’assegno di mantenimento è un contributo economico definito dalla legge e riconosciuto in caso di separazione o divorzio (in questo caso si parla di assegno divorzile) alla parte economicamente più debole e ai figli. Quindi quando una coppia si separa e divorzia, in caso di disparità economica tra i due, chi dei due non è in grado di mantenersi da solo può richiedere l’assegno.

Ma come si definisce l’importo di questo contributo? Diciamo che è il giudice a indicare la somma partendo da una serie di valutazioni: la durata del matrimonio, le potenzialità reddituali, l’età, le disponibilità economica della parte chiamata a pagare il mantenimento. In generale la funzione del contributo è assistenziale e perequativa, cioè equilibratrice, riconoscendo ruolo e contributo portato dalla parte economicamente più debole alla vita matrimoniale.
Assegno di mantenimento, come si definisce la somma da versare
Se queste sono le caratteristiche generali dell’assegno di mantenimento, è opportuno chiedresi come vengono definite nel dettaglio le cifre da versare. Una prima osservazione importante è che la somma stabilita non è fissa e può cambiare in caso di variazioni reddituali di una o di ambedue le parti.

Se ad esempio il coniuge obbligato ha una riduzione del reddito o addirittura perde il lavoro, il giudice può decidere di ridurre l’importo dell’assegno che deve versare. D’altra parte, se chi riceve l’assegno rifiuta un lavoro che consentirebbe una maggiore indipendenza economica, corre seriamente il rischio di perdere il diritto a ricevere il mantenimento.
In generale il giudice effettua un confronto tra le condizioni economiche delle parti. Nel caso emerga uno squilibrio, può accettare la richiesta di mantenimento che consenta al richiedente di raggiungere un livello reddituale adeguato al contributo dato nella realizzazione della vita matrimoniale. Così ad esempio in caso di stipendio tra 1.500 e 2.000 euro, l’assegno di mantenimento può essere quantificato tra 250 e 600 euro.
Le cose cambiano in caso di mantenimento del figlio, le norme stabiliscono delle regole da rispettare per la stima della somma da versare. Da ricordare poi che non è necessario che la parte presenti richiesta per il mantenimento, in caso di minore è il giudice che attribuisce il mantenimento d’ufficio.
Anche in questo caso gli elementi valutati sono diversi: dalle esigenze del figlio alle risorse economiche dei genitori. Sono considerate poi anche spese extra, come quelle mediche o per l’attività sportiva. Si può dire che con uno stipendio netto tra 1.500 e 2.000 euro, l’assegno di mantenimento per il figlio è tra 350 e 500 euro che vanno ad aggiungersi a quanto già versato alla moglie.