A Milano è attivo da qualche settimana il divieto alle sigarette, ma siamo davvero sicuri che sia davvero così efficace? I numeri come sempre sono una cartina al tornasole importante.
Rispettare le normative di ogni genere non può che essere importante, anche se alcune di queste possono generare dubbi sin dalla loro approvazione in merito alla loro efficacia. Questo vale anche per il divieto alle sigarette, entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2025, che impone la necessità di rispettare una distanza di 10 metri dalle altre persone se si vuole fare uso di prodotti del tabacco (sono escluse le sigarette elettroniche).

L’obiettivo che si vuole raggiungere è certamente quello di mgliorare la qualità dell’aria in città (secondo ARPA Lombardia le polveri rilasciate dal fumo di sigaretta contribuiscono per il 7% alle polveri sottili totali), ma anche quella di disincentivare abitudini di vita che possono essere considerate dannose. A beneficiarne sono certamente i fumatori, ma anche chi è loro vicino, che può andare incontro a problemi legati al fumo passivo. Ma siamo davvero sicuri che una misura del genere fosse così necessaria e urgente?
Gli effetti del divieto alle sigarette a Milano
Il divieto alle sigarette a Milano che impone di dover rispettare la distanza di dieci metri per fumare è stato introdotto il 1° gennaio 2025, in realtà questa norma può essere considerata un ampliamento di quanto era stato previsto dall’articolo 9 del Regolamento per la qualità dell’aria, in vigore dal 2021, quando ci si limitava ad alcune zone specifiche, come le fermate dei trasporti pubblici, i parchi, le aree verdi e le aree in prossimità delle scuole.
La decisione presa dal Comune si basa su alcune ricerche a riguardo diffuse dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano, secondo cui le concentrazioni di sostanze tossiche emesse dalle sigarette possono essere molto significative anche nei luoghi all’aperto. A lungo andare il fumo (compreso quello passivo) potrebbe aumentare le possibilità di incorrere in 12 tipi di tumori (l’80% dei casi di tumore al polmone colpisce i fumatori).

Ma siamo davvero sicuri che una regola simile sia davvero utile? Innanzitutto è bene rilevare una lacuna, non è del tutto corretto non avere preso in considerazione le e-cig quando si è deciso di approvare un divieto alle sigarette, visto che i recenti studi confermano come anche queste siano dannose.
I numeri, che possono darci un’idea dell’efficacia o meno del provvedimento, appaiono però piuttosto sorprendenti: finora se si considerano i dati fino al 3 febbraio sono solo 19 le multe inflitte ai trasgressori, come indicato dal consigliere comunale, Carlo Monguzzi, che fa riferimento alle informazioni di cui è in possesso l’amministrazione. Di queste, 12 sono arrivate perché il trasgressore si trovava a meno di 10 metri dalle altre persone, tre perché chi ha acceso la sigaretta era alla fermata di un mezzo pubblico e le restanti quattro a chi fumava all’interno di un’area giochi per bambini.
A Palazzo Marino sono però estremamente convinti che una legge come questa fosse quasi doverosa, non a caso ce ne sono di simili anche in altre città. Ed è per questo che sono in tanti a sperare si possa arrivare ben presto a una soluzione simile attiva a livello nazionale.